Facciamo un tuffo nel centro della Sicilia. Enna è il capoluogo più alto d’Europa, capace di incantare da qualsiasi punto della città grazie alla bellezza della natura che la circonda.

Scopriamo le 10 cose da fare in città.

1 – Perdersi nell’infinito dalla Rocca di Cerere

Il panorama di Enna più straordinario si spalanca davanti ai nostri occhi dalla Rocca di Cerere. Qui sorgeva il tempio sacro alla Dea Madre, Demetra in epoca greca, Cerere in epoca romana.

Panorama Enna – ph. Paolo Barone

Il paesaggio, che si apre maestoso sui campi coltivati a grano, è diverso a seconda della stagione e dell’ora. I colori mutano, dalle nuances tenui dell’alba a quelle intense del tramonto.

Il mito di Demetra e Kore (Cerere e Proserpina per i romani) è uno tra i più avvincenti miti di Sicilia: da non perdere una visita al Museo del Mito di Enna per un’affascinante esperienza immersiva multimediale.

Rocca di Cerere – ph. Paolo Barone

2 – Il Castello di Lombardia e la Torre di Federico

Nelle vicinanze della Rocca di Cerere troviamo il simbolo della città di Enna. Il Castello di Lombardia è uno dei castelli di epoca medievale più grandi d’Italia. Qui fu convocato da Federico II di Svevia il primo Parlamento siciliano.

Delle torri sopravvissute, la duecentesca Torre Pisana, nota anche come Torre delle aquile, ci regala la principale attrazione della città: il Belvedere, per antonomasia, della Sicilia. Da qui le antiche vedette potevano controllare gran parte dell’isola e scorgere, nelle giornate limpide, perfino il mare.

L’ottagonale Torre di Federico, attorniata dall’omonimo parco urbano, fu collegata per secoli al Castello di Lombardia da una galleria scavata nella roccia sottostante la città. A poca distanza si erge la monumentale Porta Janniscuru, una delle antiche porte di Enna. Ci sembrerà di ritrovarci indietro nel tempo.

3 – Il Duomo di Enna

Il Duomo di Enna sovrasta con il suo monumentale splendore il centro storico della città. Intitolato a Maria Santissima della Visitazione, Santa Patrona di Enna, è inserito nella lista dei Monumenti Nazionali, oltre ad essere riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Duomo di Enna – ph. P. Barone

Fu edificato in epoca medioevale, di cui ne è la principale rappresentazione architettonica, per volere della Regina di Sicilia Eleonora d’Angiò, come atto celebrativo per la nascita del figlio Pietro.

La Cattedrale si presenta maestosa già dall’esterno, con una facciata in cui figurano splendidi elementi in stile gotico e Barocco siciliano, che riescono a mescolarsi realizzando un’opera architettonica di assoluta bellezza.

Duomo di Enna, Cappella policroma – ph. Paolo Barone

4 – Lo spettacolo della fede: la Festa della Madonna della Visitazione e la Settimana Santa

Sarà per l’atmosfera intima e raccolta che la avvolge. Sarà per la sua posizione sospesa tra cielo e terra, a un passo dal divino. Sarà che a Enna il culto della Dea Madre, da qui diffusosi poi in tutto l’Impero romano, era professato con una tale devozione che non fu mai abbandonato dai fedeli, ma nei secoli riconvertito nella venerazione della Santa Patrona della città.

Il 2 luglio Enna festeggia la Madonna della Visitazione, con una partecipazione che la rende una delle feste patronali più commoventi di tutta la Sicilia. La mattina alle 7 non sarà il gallo a svegliarti, ma il suono delle 101 salve che festeggiano la protettrice della città.

Settimana Santa a Enna – ph. P. Barone

La Statua della Madonna, ricoperta di ori e pietre preziose, viene inserita all’interno di una grande “Vara” chiamata Nave d’oro e portata in processione da 118 portatori (gli ignudi).

Ma tra i riti religiosi a Enna, a cui bisogna assistere almeno una volta nella vita, figurano quelli della Settimana Santa. Retaggio della dominazione spagnola nell’isola, coinvolge gran parte della popolazione maschile della città.

Quando scende “la paesana”, la nebbia come la chiamano gli ennesi, l’atmosfera diventa ancora più suggestiva e consona alla preghiera.

Tra sacro e profano, una menzione va fatta in merito alla tradizione gastronomica. Il giorno di Pasqua, a tavola non possono mancare l’agnello abbuttunatu e le stigliole. E a Pasquetta, tutti in campagna per la grigliata di carne, accompagnata da una selezione di fritture con fave fresche ed erbe spontanee locali, come finocchietti e mazzareddi, e i deliziosi carciofi cotti nella cenere. A conclusione, dolci ravioli di ricotta fritti.

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5 – Il Lago di Pergusa

Il Lago di Pergusa, lago naturale dell’entroterra siciliano, è un’area nevralgica per la corrente migratoria di molte specie di uccelli, perché situato lungo una delle rotte migratorie principali della regione paleartica occidentale.

È un luogo di sosta ideale per migliaia di uccelli acquatici in transito con l’Africa. Gli appassionati di ornitologia potranno avvistare facilmente l’alzavola, il fischione, il mestolone, il moriglione, la folaga, il falco di palude e la moretta tabaccata. Tra i mammiferi qui passeggiano l’istrice e la donnola, rettili come tartarughe palustri ed anfibi.

6 – Chiesa di San Marco

La chiesa di San Marco, con l’annesso convento di clausura delle Carmelitane Scalze, fu edificata sui ruderi di un’antica sinagoga che delimitava il ghetto ebraico, ancora oggi ricordato dal nome dato alla zona: Iudeca. È a navata unica in stile barocco con fastosi stucchi all’interno che contrastano la severa linearità della facciata esterna.

7 – Parco Minerario Floristella Grottacalda

Come un museo a cielo aperto il Parco Minerario Floristella Grottacalda riunisce le due omonime miniere di zolfo dismesse.

Esempio degli insediamenti di archeologia industriale del sud Italia, offre l’opportunità di conoscere le tecniche estrattive e di fusione dello zolfo delle varie epoche.

Visibili i calcaroni (forni circolari per la fusione), le discenderie (cunicoli semi-verticali), i castelletti e gli impianti dei pozzi verticali, i forni Gil (sistema più moderno per la fusione dello zolfo).

Il fascinoso Palazzo Pennisi, antica residenza della famiglia proprietaria, domina il complesso minerario di Floristella. Con le sue opere di captazione delle acque è un manufatto di notevole interesse storico oltre che architettonico.

8 – Piazza Armerina e Villa Romana del Casale

La cittadina di Piazza Armerina, nel verde dei boschi che le fanno da cornice, con il suo impianto medievale, è famosa per il patrimonio storico e archeologico.

Attraversare le numerose stanze e i lunghi corridoi della Villa Romana del Casale equivale a catapultarsi nell’antica Roma.

9 – Aidone, il Museo Archeologico e l’area archeologica di Morgantina

Aidone è un piccolo e caratteristico centro sui Monti Erei. Si trova in uno dei comprensori culturali e naturalistici più interessanti della Sicilia centrale: nel suo territorio si trovano l’importante sito siculo-greco-ellenistico di Morgantina e la Villa romana del Casale, sito UNESCO.

Passeggiando per il centro e prestando bene l’orecchio, ci ritroveremo ad ascoltare uno dei dialetti galloitalici di Sicilia. Una visita al Museo Archeologico ci consentirà invece di scoprire perché questa sia la “città della dea”.

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10 – Il cibo

Prendi nota dei prodotti che devi assolutamente assaggiare, prodotti con marchio I.G.P. e D.O.P. per l’eccellenza e la tipicità.

Il Piacentinu ennese, la Provola e Supprissata di Nicosia, la Vastedda cu’ Sammucu di Troina, la Mostarda di Ficodindia di Gagliano, le Cassatelle di Agira, il Tortone di Sperlinga, i Buccellati Ennesi, la Lenticchia nera, la Pesca settembrina di Leonforte, lo Zafferano Ennese, l’olio delle colline Ennesi, la Pagnotta del Dittaino, la Mandorla Vinciatutti.

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