Cattedrale di Agrigento

Dettaglio

Siamo ad Agrigento e non possiamo assolutamente trascurare una visita alla sua Cattedrale.

Costeggiando verso nord la Chiesa di San Domenico, si imbocca (a sinistra del prospetto) la via delle Orfane e si giunge al vasto piazzale sul quale svetta, magnifica, la cattedrale. Fondata verso la fine dell’XI sec. dal vescovo Gerlando, il tempio, di stile normanno-gotico, venne più volte ingrandito e rimaneggiato fino al XVII secolo, conservando dell’originario impianto solamente le magnifiche monofore visibili ancora sul fianco destro. Presenta una facciata a cui si accede per mezzo di un’ampia e morbida scalinata, fiancheggiata dal magnifico ed incompiuto campanile del XV secolo abbellito da due ordini di monofore cieche gotico-catalane e da una finestra con balcone sormontata da un bellissimo arco ogivale riccamente ornato.

L’interno, a croce latina, è caratterizzato da tre navate divise da archi ogivali poggianti su pilastri ottagonali, da un magnifico soffitto ligneo riccamente dipinto, al centro del quale è rappresentata l’aquila bicipite di Carlo V e da stucchi ed affreschi che danno un carattere di sontuosità all’insieme.

Nell’ala destra del transetto si apre la piccola cappella di San Gerlando, sormontata da un portale gotico finemente modellato e nella quale è conservata l’Arca, un reliquiario del 1639; nella navata di sinistra, segnaliamo, la Cappella De Marinis; nell’abside di destra, un gruppo marmoreo di Madonna con Bambino del 1495 e, ancora, numerosi altri monumenti sepolcrali ad arricchire il magnifico interno di questo grande monumento. Di notevolissima importanza il Tesoro della Cattedrale, ricco di opere d’arte di valore storico ed artistico e nel quale spicca il famosissimo sarcofago di Fedra, elegantissima opera marmorea romana degli inizi del III secolo d.C. ispirata allo stile greco del V secolo. Descritto e decantato da tutti i grandi viaggiatori stranieri in Sicilia del XVIII secolo, da Riedesel a Bartels, questo capolavoro (attualmente custodito nella Chiesa di San Nicola) rinvenuto nella necropoli romana di Agrigentum, rappresenta alcuni episodi del mito di Fedra ed Ippolito. Di fronte alla cattedrale agrigentina, sulla stessa piazza, prospetta il Seminario Vescovile, fondato dal Vescovo Narullo nel 1574 e completato nel 1611; nel suo interno un elegante ampio atrio porticato a due ordini di logge.

E adesso una curiosità. Nell’archivio della cattedrale è conservato un singolare quanto misterioso documento: la lettera del diavolo, un manoscritto del XVII secolo, vergato in caratteri indecifrabili, indirizzato ad una suora, la Beata Corbera citata da Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo.

Ecco perché la Cattedrale è anche una delle tappe letterarie della Strada degli Scrittori, che ti condurrà alla scoperta di una Sicilia inedita!

 

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